Ergonomia e benessere sul lavoro 

Cosa si intende per ergonomia?

Interazione, questo il termine centrale dell’argomento, ovvero quella interdipendenza tra uomo e ambiente di lavoro, oggetto di studio di questa scienza multidisciplinare. 

L’ergonomia fisica ottimizza strumenti, tecnologie e sistemi applicandoli al design per migliorare il benessere di chi li utilizza. Inoltre, valuta le posizioni assunte dal corpo durante le azioni ripetitive, per eliminare, o almeno ridurre, lo stress psicofisico e il rischio infortuni.

Come è regolamentata l’ergonomia nel lavoro dal D.lgs. 81/08?

Il termine ergonomia è oggi diffuso e applicato a svariati ambiti e contesti, ma volendoci concentrare sul lavoro e quindi sui luoghi ad esso connessi e alle attrezzature che vengono utilizzate durante l’espletamento delle mansioni, possiamo sicuramente prendere in considerazione il Testo Unico Sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro (D.lgs. 81/08) . 

I richiami a questo tema nella sopracitata raccolta normativa sono molteplici e vanno dagli ambienti di lavoro, ai macchinari, agli strumenti, ai dispositivi di protezione individuale, per poi essere applicati ad ambiti specifici quali ad esempio lavori al videoterminale, movimentazione manuale dei carichi, lavori in quota ecc.

Quali sono gli obblighi in capo al Datore di lavoro sul tema ergonomia?

L’obbligo da parte del Datore di lavoro di “rispettare i principi ergonomici nell’organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo”  è riportato nel più generico articolo 15 per poi essere ripreso più volte nel Decreto e applicato ad ambiti specifici (es. art. 111 per i lavori in quota, art. 174 per i lavori al video terminale).

La normativa Europea e Internazionale in tema di ergonomia

Intervengono le norme UNI, ovvero l’Ente Nazionale di Unificazione che è incaricato di recepire e tradurre, a livello italiano, le norme degli organismi sovra-nazionali di normazione (ISO Organizzazione internazionale per la normazione e EN elaborate dal Comitato Europeo di Normazione).
Le norme UNI ISO 11226-11228, citate espressamente anche nel D.Lgs 81/08, stabiliscono i limiti di Sovraccarico Biomeccanico nella movimentazione manuale dei carichi, in merito a sollevamento, trasporto, spinta, traino, frequenza oltre a valutare le posture statiche di lavoro.
Le norme UNI EN ISO relative all’Antropometria definiscono invece le tecniche di misurazione del corpo umano in fase di progettazione del prodotto, le metodologie di scansione tridimensionale e i requisiti delle sagome o manichini per la verifica delle funzioni. Le norme UNI EN sulla Sicurezza del Macchinario stabiliscono i principi per la progettazione di dispositivi ergonomici e sicuri, in termini di usabilità e prestazioni.
La normativa UNI EN ISO 9241 sull’interazione Uomo Sistema, definisce le linee guida sull’accessibilità delle attrezzature e dei servizi tecnologici di informazione.

Come si migliora l’ergonomia di un prodotto a livello produttivo e di progettazione?

Se uno strumento è difficile da usare, scomodo o non sicuro, è considerato poco ergonomico.
Un prodotto è ergonomico quando salvaguarda la salute e il benessere dell’utilizzatore e ne accresce la soddisfazione d’uso.
Per raggiungere un’idoneità ergonomica ci si affida alla chinetosfera, la scienza che misura la prensilità e l’abilità di movimento dell’uomo nello spazio, rappresentato idealmente come sferico.
In ambito produttivo si può decidere di attuare un piano di ergonomia reattiva, nel caso si debba procedere alla correzione di un prodotto, o ergonomia preventiva nel caso invece si vogliano individuare preventivamente le problematiche per poi procedere alla progettazione.
Ergonomi e/o aziende specializzate possono migliorare l’idoneità ergonomica valutando prodotti e postura in fase di impiego, oltre a certificarne ufficialmente il livello di ergonomia.

Come si valuta il rischio ergonomico nel DVR?

È importante conoscere preliminarmente l’attività lavorativa di ogni mansione attraverso apposite analisi quali: attività (interazione dell’utente con il sistema); flusso (sequenza temporale degli eventi del sistema); decisione (risultati conseguenti alle decisioni dell’utente); compito (lista delle operazioni svolte dall’utente e gli obiettivi da raggiungere). 

In base alla mansione presa in esame si procederà con valutazioni specifiche attraverso anche metodi preferenziali come il sistema OCRA, consigliato dalla norma ISO 11228-3 per la stima del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori da movimenti ripetitivi. 

A sostegno dell’attività di rilevazione ci sono diverse checklist OCRA, messe a punto su supporti informatici dall’Unità di ricerca EPM (Ergonomia della Postura e del Movimento) che vanno da quella più approfondita applicata alla classica industria, a quella più semplice indicata per piccole realtà aventi cicli meno definiti e meno serrati.

Come si valuta l’ergonomia in fase produttiva, di progettazione e di certificazione?

Per valutare la qualità dell’ergonomia, gli ergonomi, devono tenere conto delle caratteristiche dell’essere umano e delle sue richieste, dell’ambiente in cui si muove, del tipo di lavoro che svolge e degli strumenti che utilizza.
Le discipline scientifiche sulle quali si basa l’ergonomia sono molteplici e di varia natura: lo scopo è infatti quello di rendere compatibili gli strumenti con le abilità umane.
Per rendere un prodotto ergonomico, pertanto, è necessario applicare antropometria, biomeccanica, fisiologia, psicologia, chinesiologia, fisica, ingegneria e, ovviamente, design industriale.

Come si certifica un prodotto ergonomico e a chi rivolgersi?

Per certificare un prodotto o un processo, è necessario rivolgersi agli enti di certificazione ergonomica preposti.
L’iter di certificazione sull’ergonomia prevede un’analisi preliminare, seguita da test e verifiche nel contesto d’uso, quali prove biomediche, di usabilità, di esperienza d’uso, anche con l’ausilio di strumenti di simulazione 3D.
L’ente di certificazione, dopo aver richiesto eventuali adeguamenti,  sviluppa un rapporto e può procedere con l’emissione del certificato.
Ergocert, è il primo Organismo Accreditato a livello internazionale per la Certificazione delle caratteristiche ergonomiche di prodotti professionali e consumer, processi e servizi.

Quali prodotti possono rientrare nella certificazione ergonomica?

L’International Ergonomics Association, con oltre 42 associazioni aderenti, è l’associazione che promuove l’applicazione dell’ergonomia a un maggior numero di settori al fine di migliorare la qualità della vita.
Possono essere certificati su sicurezza e comfort numerosi prodotti consumer (es. materassi, cuscini, ferri da stiro, etc.), attrezzature e prodotti professionali (es. sedute, attrezzature di lavanderia industriale, aprichiusini), ambienti di lavoro (es. videoterminali), processi (es. human centered design, approccio sull’uso dei sistemi digitali).