Emergenza idrica e spreco di acqua potabile
Cosa fare per combattere la siccità?
Il cambiamento climatico che interessa il pianeta ha portato, negli ultimi anni, il verificarsi di condizioni meteorologiche estreme: temperature alte, scarse precipitazioni, violente alluvioni, dissesti idrogeologici, scioglimento e mancata ricostituzione di ghiacciai.
Una delle conseguenze più drammatiche per la sopravvivenza umana, e per lo svolgimento delle attività nei paesi industrializzati, è sicuramente la siccità.
Quali sono le principali cause della siccità?
Le cause della siccità sono imputabili al surriscaldamento globale, alle scarse precipitazioni, agli allevamenti intensivi, all’eccessivo sfruttamento delle risorse idriche e alla dispersione nella rete di distribuzione.
L’acqua dolce rappresenta solo il 4% di quella presente sulla terra.
Come tante altre risorse, l’acqua non è illimitata e nemmeno ben distribuita in tutto il mondo: il consumo eccessivo rappresenta pertanto uno degli atteggiamenti più imprudenti dell’essere umano
Quanta acqua sprechiamo?
I numeri relativi allo spreco dell’acqua, solo in Italia, sono numeri da capogiro: secondo i dati ISTAT la dispersione idrica rappresenta un terzo del totale trasportato nella rete.
Ogni giorno vanno persi oltre 41 metri cubi per ogni km di rete, circa il 36% dell’acqua trasportata: per rendere più semplice il conteggio si parla di 230 litri di acqua erogati al giorno per ogni abitante.
La dispersione, specie se considerata in rapporto alla siccità degli ultimi anni, è inaccettabile e non può più essere ignorata.
Quali sono le cause della dispersione idrica?
Le condizioni delle infrastrutture, specie in alcune regioni, rappresentano una delle principali cause nel processo di dispersione idrica.
Gli impianti e gli acquedotti sono spesso obsoleti, i contatori non sono efficienti, i controlli ordinari sono scarsi, le soluzioni tecnologiche adottate non sono adeguate, le ispezioni necessarie a rilevare le perdite occulte sono spesso difficili da effettuare
Cosa fare per ridurre la dispersione idrica?
Ridurre lo spreco di acqua potabile in casa è sicuramente importante: tutti noi modificando le abitudini, e sostenendo scelte responsabili, possiamo contribuire alla riduzione della dispersione idrica.
I governi e le imprese hanno tuttavia la responsabilità maggiore in questo processo: devono tempestivamente agire e pianificare strategie concrete per ridurre ogni forma di spreco idrico.
La Direttiva UE 2018/2002 sull’Efficienza Energetica del 25 Ottobre 2020 stabilisce che contatori di nuova istallazione potranno essere gestiti da remoto e che entro il 2027 tutti dovranno essere adeguati.
Questo processo contribuirà sicuramente all’ottimizzazione del monitoraggio e all’efficienza del sistema di rilievo di malfunzionamenti ma non è sufficiente.
La Pubblica Amministrazione, in collaborazione con le aziende del settore, deve intervenire sulle infrastrutture obsolete predisponendo interventi di riparazione e, dove necessario, sostituzione dei sistemi.
Gli organi competenti devono inoltre pianificare controlli periodici atti a rilevare malfunzionamenti e interventi di riparazione tempestivi.
La rapidità negli interventi diventa quindi uno degli aspetti fondamentali di questo processo
Come effettuare interventi tempestivi sulla rete?
Ispezionare velocemente un pozzetto, accedere tempestivamente a un acquedotto, intervenire subito su uno scarico non ammesso o su una perdita nelle tubazioni significa risparmiare tempo, denaro e, in termini di spreco idrico, circa 100.000 litri di acqua al secondo
I sistemi di sollevamento chiusini di ultima generazione aprono e chiudono in pochi minuti qualsiasi copertura di pozzetto o tombino, senza trascurare la sicurezza.
Grazie all’impiego di tecnologia innovativa, magnetica e meccanica applicata al sollevamento, l’accesso agli ambienti confinati diventa rapido e sicuro
Gli aprichiusini Liftop, Simplex e gli accessori di sbloccaggio proposti nel catalogo Valifter aiutano gli operatori nella risoluzione di tutte le problematiche legate alle manovre sui chiusini.