Emergenza salute e sicurezza

Diffondiamo la cultura della sicurezza sul lavoro

      Quella delle morti bianche è, senza mezzi termini, una strage continua: così l’ha definita il Presidente del Consiglio Mario Draghi parlando del nuovo piano di sicurezza sui posti di lavoro che dovrà essere varato.
      Solo negli ultimi due giorni del mese di Settembre 2021 sono stati registrati 10 infortuni mortali.

      In Italia la media è di oltre 3 morti al giorno: numeri decisamente superiori rispetto agli altri paesi Europei.
      Numeri che fanno paura, che dipendono si dalla scarsa cultura della sicurezza diffusa, ma soprattutto dalle lacune del sistema di prevenzione sia in termini giuridici che di controllo.

      Il Testo Unico in materia di tutela della salute e della Sicurezza nei luoghi di lavoro, approvato con D.lgs 81 nel 2008, ha inserito per la prima volta due reati colposi legati all’organizzazione aziendale e al comportamento dei responsabili: lesioni e omicidio connessi a infortuni sul lavoro.
      Negli anni l’applicazione della legge purtroppo non è stata univoca: la giurisprudenza si è divisa sulla natura giuridica di obbligo o onere dell’organizzazione del lavoro.
      In troppi casi ci si è orientati a considerare gli adempimenti come onere e non come obbligo, tanto da ridurre le responsabilità delle aziende.

      Un’altra lacuna è imputabile decisamente alla scarsità dei controlli del sistema di prevenzione dovuti alla carenza di personale ASL.
      Le problematiche da sempre irrisolte unite alla ripresa post-pandemia, hanno segnato un rapido incremento degli episodi infortunistici mortali.
      Nelle attività di ristrutturazione edilizia, settore in forte espansione grazie all’erogazione dei bonus, si registrano sempre più numerose cadute dall’alto, crolli di solai, balconi e impalcature.

      Non mancano inoltre infortuni mortali con mezzi di lavoro, specie agricoli, investimenti nei cantieri autostradali in fase di posizionamento della segnaletica, caduta di carichi negli ambienti dedicati al magazzinaggio e alla movimentazione dei carichi.
      Tutti gli episodi ricalcano le dinamiche più conosciute e facilmente prevedibili.

      Allora che fare? Quali provvedimenti adottare per dare una risposta rapida ed efficace a questa emergenza?
      • Le strategie di prevenzione di infortuni e malattie devono essere migliorate.

      • Le attività di ispezione devono essere incrementate, forse raddoppiate.

      • L’apparato legislativo e sanzionatorio deve essere irrigidito.

      Lasciamo agli organi competenti i provvedimenti.
      Per noi resta fondamentale diffondere la cultura della sicurezza. Sensibilizzazione, formazione, produzione di attrezzature sicure: siamo da sempre al fianco delle aziende e dei lavoratori.