Servizi di pubblica utilità: una gestione comune

Servizi idrici, ambientali, energetici e funerari: cosa hanno in comune?

Utilitalia: una federazione che riunisce società, consorzi, aziende, enti, che si occupano della gestione dei servizi di pubblica utilità.

Un totale di circa 95.000 addetti, contratti collettivi diversi, ambiti operativi disomogenei ma problematiche comuni.
Premesso che adottare sistemi di gestione che garantiscano la salute e la sicurezza dei lavoratori è fondamentale, le suddette attività, che vedono tra i protagonisti diverse parti, necessitano di piani e interventi dedicati.
È stato approvato il protocollo INAIL e Utilitalia che prevede un impegno reciproco delle parti nella definizione di azioni atte a migliorare concretamente i livelli di sicurezza degli ambienti di lavoro. Il piano, redatto da ciascuna organizzazione, dovrà analizzare i rischi - tenendo conto dell’area di contesto e della normativa cogente - le misure già in atto e le misure da adottare per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Di seguito riportiamo una parte del protocollo che contiene, oltre alle indicazioni sulla corretta gestione dell’ambiente di lavoro, i rischi specifici da gestire.

Gestione interferenze
Un aspetto complesso nelle aziende dei servizi sopraelencati è quello legato alla gestione degli appalti. Il piano e le misure di prevenzione dovranno riguardare anche le imprese appaltatrici, i lavoratori autonomi e l’intero ciclo produttivo sia che sussista o meno la disponibilità giuridica dei luoghi in cui si svolge. Si pensi ai lavori di manutenzione stradale, all’utilizzo degli impianti di trattamento rifiuti, agli interventi sulle centrali etc.
I lavoratori, che generalmente appartengono a ditte appaltatrici, si trovano ad affrontare i cosiddetti rischi interferenti. Per interferente si intende la sovrapposizione e/o contiguità delle attività di operatori che rispondono a datori di lavoro diversi. Viene pertanto dettata dal protocollo la procedura che definisce ruoli, compiti, responsabilità e modalità operative per la sicurezza.

Gestione macchine
Nel settore di riferimento, molti infortuni sono causati dall’utilizzo delle attrezzature di lavoro, ovvero qualsiasi macchina, utensile o impianto utilizzati nei processi produttivi. È necessario pertanto intervenire sulla scelta del tipo di attrezzatura, sulle modalità di utilizzo, sull’installazione e sulla manutenzione che ne deve garantire l’efficienza e la sicurezza.

Gestione ambienti confinati
Le attività svolte dalle aziende di servizi pubblici, sopraelencati, si svolgono in ambienti confinati sospetti di inquinamento. Basti pensare a:

servizi idrici: vasche di acqua potabile, serbatoi pensili, locali con impianti di potabilizzazione, scavi per posa tubazioni;

servizi di depurazione: digestori, depositi di reagenti chimici, vasche stoccaggio fanghi, vasche raccolta reflui, collettori fognari, scavi per posa tubazioni;

servizi di igiene ambientale: vasche e cisterne stoccaggio rifiuti, vasche di biossidazione e di compostaggio, pozzi di biogas, pozzi e vasche del percolato, fosse di rifiuti, tramogge di carico, camere di combustione (forno inceneritore), serbatoi, etc;

servizi energetici di distribuzione gas: cabine gas, locali con impianti di odorizzazione gas, scavi per posa tubazioni;

servizi di energia elettrica: cabine elettriche interrate, impianti di produzione di energia elettrica;

servizi di teleriscaldamento: camere interrate, scavi per posa tubazioni, caldaie per produzione calore;

servizi cimiteriali: tumulazioni in profondità, inumazioni, interventi in tombe a pozzo, cripte sotterranee.

La gestione efficace promossa dal protocollo prevede la riduzione al minimo del personale operante favorita dall’introduzione di nuove tecnologie, il monitoraggio continuo della qualità dell’aria, il controllo continuo degli ambienti, l’adeguata formazione e informazione.

Gestione stradale
Il protocollo definisce sia la gestione della circolazione su strada dei veicoli aziendali che la gestione del lavoro su strada. Per la gestione dei rischi legati alla circolazione stradale, oltre alle comuni regole, è necessario tenere conto dei comportamenti e dello stato di salute del conducente, della manutenzione dei mezzi e della definizione dei percorsi stradali, traffico, condizioni meteorologiche in fase di pianificazione.
La gestione del lavoro su strada è un argomento più complesso; riguarda tutte le attività di tutela e decoro del territorio, movimentazione dei rifiuti, manutenzione reti e tutte le attività svolte in strade e aree destinate alla circolazione di veicoli e pedoni. Per questo motivo nei cantieri, che siano fissi, mobili, di emergenza o programmati, è importante valutare, oltre ai rischi dell’attività stessa, quelli derivanti dal rischio di investimento, quelli legati al coinvolgimento dei passanti (es. cadute, dispersioni dalle reti interrate etc.) e quelli dei fattori contingenti.

Gestione dei lavori in quota
Per lavoro in quota si intende qualsiasi attività esponga il lavoratore al rischio di caduta da un’altezza superiore ai 2 metri rispetto al piano stabile. Il protocollo definisce inoltre tutte le attività che prevedono la sospensione e l’uso dei sistemi di ritenuta che possono causare lesioni. Devono essere pertanto analizzati i luoghi di intervento, le interferenze, la dotazione di DPI e di strumenti idonei, la realizzazione di regolari accessi (passerelle, scale, impalcature) e non di strutture improvvisate.

Gestione SLC (Stress da Lavoro Correlato)
Nel protocollo viene affrontato il rischio da stress da lavoro correlato, presente ovviamente in qualsiasi attività lavorativa, al fine di evitare l’aumento di eventi infortunistici. L’analisi delle attività svolte, il verificarsi di eventi detti “sentinella”, i ruoli, lo sviluppo della carriera, la comunicazione, la formazione, la gestione dell’ambiente lavorativo sono tutti aspetti di cui tenere conto per favorire il benessere dei lavoratori e ridurre il rischio di stress. Nell’ambito dei servizi pubblici lo stress è principalmente causato da:

  • il rispetto dei tempi di ripristino, in caso di guasti, dei servizi di pubblica utilità;

  • il rapporto con utenti e clienti;

  • il lavoro notturno e/o solitario;

  • il traffico intenso;

  • l’uso prolungato di DPI

  • la gestione delle emergenze;

  • gli ambienti insalubri e a rischio;

  • la movimentazione dei carichi;

  • gli interventi con salme e resti;

  • la presenza di materiale maleodorante.

Gestione esposizione agenti biologici
Nei contesti lavorativi sopraelencati esiste il rischio di contatto e contaminazione da agenti biologici; basti pensare alla gestione dei rifiuti, alle acque reflue e al settore funerario. Qualsiasi microrganismo può causare infezioni, allergie e intossicazioni. È pertanto importante definire le modalità organizzative dell’intero ciclo produttivo e le singole responsabilità per contenere il rischio per i lavoratori.
Applicare le giuste condizioni igieniche, gli idonei protocolli di pulizia, procedere con un’adeguata manutenzione dei sistemi di condizionamento, utilizzare adeguati Dispositivi di Protezione Individuale, riduzione dei tempi di esposizione agli agenti e formare adeguatamente il personale.