Manutenzioni e verifiche: facciamo chiarezza.
Dubbi sugli obblighi previsti dalla normativa?
Il Testo Unico in materia di Tutela della Salute e della Sicurezza nei luoghi di lavoro definisce l'uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale.
In linea generale tutte le attrezzature di lavoro e dispositivi devono:
- essere conformi a specifiche disposizioni legislative
- rispondere alle direttive comunitarie di prodotto
- rispondere ai requisiti generali di sicurezza
- adeguate al lavoro da svolgere
- controllate e conservate correttamente.
Cosa si intende per controllo e corretta conservazione?
Una gestione sicura che preveda idonea manutenzione delle attrezzature di lavoro, controllo periodico e straordinario e, nel caso di alcune specifiche categorie, verifica periodica.
Quali attrezzature sono soggette a gestione sicura?
La denominazione dell’attrezzatura dovrebbe essere desunta dalla sua dichiarazione CE di conformità ovvero dalle istruzioni che l’accompagnano. Le seguenti attrezzature sono alcune di quelle soggette a gestione sicura.
- Macchine operatrici e utensili
- Gru a portale
- Macchine di sollevamento per materiali
- Piattaforme di lavoro elevabili
- Sistemi di aggancio e sollevamento
- Dispositivi di protezione individuale e collettiva
- Scale
Che tipo di controlli e manutenzione sono necessari?
Quelli indicati dai fabbricanti nei libretti, quelli derivanti dalle norme di buona tecnica o buona prassi.
Chi può effettuare i controlli e la manutenzione?
Personale tecnico competente o aziende specializzate.
La manutenzione sostituisce la verifica?
Assolutamente NO. Le verifiche iniziali e periodiche sono obbligatorie per alcune specifiche tipologie di attrezzature e macchinari.
Chi può effettuare le verifiche?
Solo gli enti preposti (ASL, INAIL, ARPA, VVF) o soggetti privati abilitati.
Quali sono i rischi?
Per le mancate verifiche sanzioni pecuniarie fino a 1800 euro. Per il mancato mantenimento degli standard di sicurezza arresto da 3 a 6 mesi per il datore di lavoro/dirigente o ammenda fino a 6.400 euro.