Coronavirus, l'impatto nel sistema cimiteriale e funebre

La pandemia di Covid19 ha colpito ogni sistema

La pandemia Covid19 che nei primi mesi del 2020 ha investito l’Italia, e il mondo intero, ha avuto ripercussioni in ogni sistema e settore economico.

Il sistema sanitario ha dovuto reagire all’improvviso incremento di posti letto, terapie intensive, approvvigionamento di servizi e personale.

Allo stesso tempo, per fortuna non nella stessa proporzione, anche il sistema cimiteriale e funebre ha affrontato numerose difficoltà legate alla richiesta contemporanea di trasporti, cremazioni, tumulazioni.

In linea di massima oggi, rispetto al passato, il sistema cimiteriale è in grado di fronteggiare discretamente le crescite di mortalità. Tuttavia, in questa fase di emergenza, si sono resi necessari alcuni provvedimenti da parte del Ministero della Sanità e della Protezione Civile, altri saranno probabilmente indispensabili nel futuro prossimo.

È importante focalizzare l'attenzione su quanto segue:

  • la possibilità di incrementare la potenzialità dei crematori;
  • la possibilità di valutare, nelle città medio grandi, la capacità di reazione all’aumento della domanda tramite stress test;
  • lo snellimento delle procedure autorizzatorie;
  • il ricorso a procedure semplificate per acquisto di beni e servizi da parte dei Comuni.

Per molti aspetti la gestione cimiteriale è stata demandata ai Comuni che possono adottare ordinanze specifiche, anche difformi ai regolamenti statali, se necessarie a fronteggiare l'emergenza.

I Comuni tra le altre cose possono:

  • gestire in base alle disponibilità degli spazi la distribuzione delle tumulazioni in loculo o in fossa;
  • far condividere posti vuoti in tombe di famiglia anche ad esterni;
  • recuperare posti in loculi o fosse grazie a estumulazioni massive;
  • effettuare estumulazioni finalizzate alla ritumulazione abbinata di più resti.

Si rende necessario inoltre da parte dei Comuni un ripensamento dei piani regolatori cimiteriali: le funzioni e la struttura devono poter fronteggiare sia le sepolture ordinarie che quelle in fase epidemica.

In fase epidemica, ad esempio, è importante provvedere al trasporto funebre e alla sepoltura molto rapidamente per garantire la salute pubblica; questo ha fatto si che il diritto alla cremazione, per la quale i tempi sono ancora troppo lunghi e le strutture disponibili non sufficienti, non sia stato garantito.

L'efficienza nello svolgimento delle attività in fase epidemica è fondamentale quindi per garantire la sicurezza e la salute: frequenti sanificazioni degli spazi, impiego di dispositivi antivirali, uso di attrezzature che velocizzano le operazioni possono garantire sepolture rapide, senza rischi di contagio.

La mancanza di un piano pandemico e i problemi di assetto istituzionale tra Stato-Regioni-Comuni dovranno necessariamente essere definiti e risolti nel futuro prossimo, per far si che situazioni di stallo non si verifichino più.